Descrizione
L’uso delle campane nelle chiese, secondo un’antica ma leggendaria tradizione, iniziò in Italia a Nola, dove san Paolino, vescovo della città dal 409 al 431, fu il primo ad ingrandire i campanelli (tintinnabula) già esistenti facendone piccole campane (dette nolae o campanae) e a disporle su una torre, come si desume anche dalla presenza di un’antica fonderia nei pressi delle basiliche nolane. E secondo Isidoro di Siviglia (560-636) il nome stesso di campane deriverebbe dalla regione Campania. San Paolino è comunque ritenuto patrono dei campanari.
Le campane hanno avuto sempre nei secoli un funzione pubblica, civica e religiosa, trasmettendo messaggi, acquisendo un valore simbolico relativo agli interessi locali di una determinata comunità laica o religiosa e provocando anche scontri tra la Chiesa e il Comune, tra il potere ecclesiastico e quello civile.
Col passare del tempo esse hanno perso di importanza, ma pur non essendo più un segno di giurisdizione restano ancora oggi un simbolo di relazione comunitaria e un valido strumento di comunicazione delle celebrazioni liturgiche. Scandiscono tuttora i tempi di festa e anche di lutto della nostra vita: in tale ambito conservano la loro funzione di Vox Dei e in alcuni luoghi anche quella civica di segnare le ore della giornata.
Particolarmente interessante è l’arte di fabbricar campane che ha rese famose alcune famiglie di maestri fonditori, i quali si sono tramandati nei secoli i segreti della loro arte. La stessa fusione della campana e la sua inaugurazione ha assunto una particolare ritualità che ne costituisce ancora oggi, dal punto di vista religioso, un oggetto del culto e, dal punto di vista laico, un antico simbolo di autorità.
L’autore di questa ricerca storica e descrittiva delle campane, con la sua competenza in campo antropologico, porta alla nostra conoscenza eventi e personaggi con abbondanza di documentazione, arricchendola di particolari umani e sociali che rendono gradevole e più interessante l’esposizione.
La parte che riguarda la Basilica di San Pietro offre un’ampia rassegna dei rituali e degli specifici esemplari di campane con il loro linguaggio sonoro e costituisce quasi una avvincente storia a sé stante, il cui significato, al di là dei dati oggettivi, abbraccia tutto l’Orbe cattolico: nel “plenum”, cioè quando suonano a distesa tutte e sei le campane, diventa quasi il paradigma della voce stessa unanime della Chiesa che parla nel successore dell’apostolo Pietro, la roccia su cui Cristo ha fondato le Sua Chiesa.